Analisi a cura di :

 

E. Doina

Storica dell'Arte -

2022 a.D.

 

Sergio Valota si forma presso il grande artista bergamasco Mario Donizetti dove studia le tecniche di pittura antiche , utilizzando e perfezionando in particolar modo quella definita con il termine di tempera all’uovo.

Con Donizetti manterrà un rapporto non limitato solo a quello tra maestro e allievo ma improntato anche a stima ed amicizia.

Partecipa ed espone le sue opere sia in Italia che all’estero affermandosi come esponente di rilievo sulla scena dell’arte contemporanea, ricevendo numerosi riconoscimenti.

E’ un artista eclettico che attraverso l’utilizzo di diverse tecniche come la grafica, il gesso, l’encausto, la tempera al tuorlo d'uovo, l’acquaforte o l’olio è capace di generare mutevoli impatti emotivi molto piacevoli.

Talvolta si tratta di immagini tormentate, dove emerge un’espressività che rievoca le avanguardie, soprattutto nei soggetti a carattere religioso ed in taluni ritratti di persone famose.

In altre è forte il richiamo a riferimenti dell’arte manierista e barocca che traspare in talune anatomie; l’artista non nasconde mai il suo interesse ed ispirazione per l’arte antica e dei grandi maestri.

È affascinato dalla metafisica di cui ne scrive e le sue opere pittoriche evocano il silenzio e la malinconia dove l’assenza totale della presenza umana è sostituita a volte da statue, invitando così alla meditazione, generando un'atmosfera misteriosa che richiama il vuoto e senza alcun ritmo temporale.

Tutto questo genera l’originalità e la forte creatività delle sue opere, che indagano costantemente l’intimo dell’animo umano e il suo rapporto con la natura, il mito e lo spirituale in un continuo dialogo tra la tradizione e la modernità.

Le sue opere generano un piacevole e grande impatto estetico, in un nuovo ed evidente atto emotivo.

 

                                                                                                      E.D. 


Idee, progetti e storie che come le favole o i racconti qualcosa insegnano sempre, lasciano così che il tempo e il silenzio-vuoto si fermi fuori dalla porta.

 

drawings and ideas are like fairy tales

Selezione dal 2012

Progetto per : Ninfee nel lago di Endine.

 

Pastelli e matite.

CartaFabriano g/m2 : 220

Fogli lisci cm 24 x33

Sett. 2018

 

Studio per " Getsemani "

tecnica matita

CartaFabrinano g/m2 :220

fogli lisci cm 24 x 33

Ottobre-2018


--- Acquarello---

    Fontane Fredde           Maggio-2019

 

    20x15 cm

   Carta Std. Bianca

   Colori : Sennelier +

   Winsonr & N.

--- Acquarello ---

Fontane Fredde

Luglio-2019

50x70 cm.

 

carta: Fabriano B

 

colori : Sennelier + Winsor & N.


L'illuminante Santa Pasqua 2019 :  e se l'emozione nell'arte, fosse  un   solo fatto di colore  ?                                                                  The illuminating Holy Easter 2019: and if the emotion in the art, were only one fact of color?

Mi sto chiedendo come rappresentare la sola emozione che ho quando penso per esempio all'infinito .

 Come riportarlo in una tela o tavola e fare in modo che anche altri sentano quella sensazione senza aggiungere altro che colore senza forma.

 Si perché credo che sia nel colore l'unica riuscita di tale pensare e non nella/e forma/e.

 Che siano forme : geometriche, solide, tridimensionali, antropomorfe oppure no, oppure scenari o palcoscenici, enti o attori; non importa.

 Se così fosse non servirebbero più nulla se non solo colore per poter realizzare quel sentire e fissarlo in un solo colore o pochi colori o milioni elevati alla n. quella precisa emozione..... la pura sensazione di quell'emozione che evoca quel termine.

 Termini come Dio, l'eternità, l'infinito, il vuoto, il nulla; sono  presenti sì nell'antropocentrismo umano , ma sono mediati dalle forme, rappresentati nelle forme e quindi inquinano l'emozione pura che genera il termine.

 E' già difficile immaginare con forme e sistemi vari certi sentimenti, elaborare solo l'emozione dovrebbe avere la stessa eleganza intima che si ha e si sente quando si è lontani dalla materia e dalle sue varie forme .

Mi meraviglio di percepire questo dopo 50 anni  solo ora.

Ancora, per esempio la solitudine, posso immaginarla come un uomo in una stanza oscura davanti a una finestra illuminata.

E a questo punto posso immaginare anche l'uomo e tutto il resto in varie forme: figurativo, con forme geometriche o solidi, ecc. ma non ho ancora raffigurato l'emozione della solitudine.

Se tolgo tutte le forme qualsiasi siano rimane solo il colore con il quale far sentire l'emozione della solitudine.

E' forse questo un nuovo modo di fare Arte e parlare delle emozioni e non delle forme che la rappresenta quel termine ?

Sta forse nel solo colore in movimento nell'opera che fa sentire quell'emozione ?

 

I'm wondering how to represent the only emotion I have when I think for example of infinity.
How to bring it back to a canvas or board and make others feel that feeling without adding anything but color without shape.
Yes, because I believe that the only success of such thinking is in color and not in the form (s).
Whether they are shapes: geometric, solid, three-dimensional, anthropomorphic or not, or scenarios or stages, bodies or actors; it does not matter.
If this were the case, nothing more would be needed if not only color in order to realize that feeling and fix it in a single color or few colors or millions raised to the n. that precise emotion ..... the pure feeling of that emotion that evokes that term.
Terms like God, eternity, infinity, emptiness, nothingness; yes they are present in human anthropocentrism, but they are mediated by forms, represented in forms and therefore pollute the pure emotion that generates the term.
It is already difficult to imagine certain feelings with various forms and systems, processing only the emotion should have the same intimate elegance that one has and feels when one is far from the material and its various forms.
I marvel at perceiving this after only 50 years.
Again, for example solitude, I can imagine her as a man in a dark room in front of an illuminated window.
And at this point I can also imagine the man and all the rest in various forms: figurative, with geometric or solid shapes, etc. but I have not yet depicted the emotion of solitude.
If I remove all the shapes, whatever remains is only the color with which to make the emotion of solitude feel.
Is this perhaps a new way of doing Art and talking about emotions and not the forms that the term represents?
Is it only in the color that is moving in the work that makes you feel that emotion?
 

 


                   Omaggio al grande  Botticelli

 

2022, tecnica matite, con diverse grane e durezze su carta da 400 gr. tp cotone trattata con gesso.

Tratteggio e sfumato a mano.

misure 297 x 395 mm

anno 2022

 

 


dal 2022