The art of calligraphy and the history of manuscripts

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Bibbia latina scritta da Gerard Brils in Belgio nel 1407. Conservata all'Abbazia di Malmesbury, Inghilterra.
suarum recensiti sunt per nomina sin /
gulorum a viginti annis et supra omnes /
qui ad bella procederent:(25) quadragin /
ta quinque milia sescenti quinqua /
ginta. (26) De filiis Iuda per genera /
tiones et familias ac domos /
cognationum suarum per nomina /
singulorum a vicesimo anno et /
(Numeri 1:24-26)
Da notare le abbreviazioni: il simbolo per (-rum), (prima parola della seconda riga), le sbarre sopra le vocali a indicare una n, "viginti annus" (seconda riga), il simbolo per "et" (ma a fine testo è scritto per intero), la 'p' modificata al posto di 'per', i punti sopra le lettere a indicare lettere mancanti

La calligrafia (dal greco καλός calòs "bello" e γραφία graphìa "scrittura") è la disciplina che insegna a tracciare una scrittura regolare, elegante e ornata e l'arte che la manifesta.

Nell'antichità è stata sviluppata spesso in ambito religioso, laddove era possibile indulgere all'arte come forma di comunicazione.

La calligrafia occidentale risale agli scribi greci e romani e si sviluppò poi nel periodo romanico con la grafia semionciale, che si distinse da quella bizantina, e poi con la fioritura del Gotico nel Medioevo, che produsse pregevoli manoscritti miniati. I libri scritti e decorati a mano divennero meno comuni dopo l'invenzione della stampa a opera di Johannes Gutenberg nel XV secolo.

Verso la fine del Quattrocento si diffusero i primi manuali in coincidenza con il successo della lettera corsiva, tra i quali il manoscritto dell'umanista Felice Feliciano, che nel 1463 istruì i lettori sulla costruzione geometrica delle lettere, e soprattutto l'Operina da imparare di scrivere littera cancellarescha del 1522 scritto da Ludovico degli Arrighi e i popolarissimi trattati di Giambattista Palatino del 1540 e del Cresci (1560) con una ornamentazione più barocca.[1]

Dopo che nel XVII secolo si diffuse il gusto barocco che modificò alcune caratteristiche della calligrafia del Cinquecento, introducendo una maggiore rotondità, si assistette per tutto il Seicento a una lotta tra il sistema cancelleresco italiano e quello francese, detto cursive françoise. Alla fine prevalse il modello italiano anche se i più grandi calligrafi francesi, come il Barbedor riuscirono a raggiungere una soluzione di compromesso.[2].

Grazie alla supremazia culturale conquistata dalla Francia di Luigi XIV, i modelli francesi, seppur in origine italiani, si diffusero un po' dovunque, dando vita a un periodo aureo francese grazie alla presenza di ottimi trattatisti, incontrando resistenza in Inghilterra, dove i maestri di letteratura dell'Università di Oxford misero a punto la corsiva inglese, solo in parte influenzato dai francesi, e in Germania, dove lo spirito riformista e nazionalista spinse i calligrafi locali verso una posizione vicina alla gotica, chiamata Fraktur.


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Illuminated manuscripts

Example of book production and repair of old manuscript books

Ex manuscript books

Example of copying in the ancient way of illuminated manuscripts also with 22 carat gold foil